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RC auto, in Italia le tariffe alle stelle producono 4 milioni di veicoli non assicurati

In Italia, secondo i recenti studi condotti da Aci, Ania e Ivass hanno calcolato in circa quattro milioni il numero di veicoli, tra auto, moto e scooter, che circolano privi di assicurazione obbligatoria. Una cifra intollerabile, corrispondente all’8% del parco circolante, che causa danni e frodi assicurative stimate in circa 2,8 miliardi di euro.
E a farne le spese, sono soprattutto gli assicurati virtuosi, costretti a pagare anche per conto gli evasori. Eppure,  il pesantissimo ammanco dovuto ai quattro milioni di veicoli senza polizza non basta a giustificare da solo l’inaccettabile caro-tariffe che in vent’anni ha portato la nostra RC auto a essere la più salata Europa. E questo nonostante il proliferare delle assicurazioni on line che, aumentando l’offerta, avrebbero dovuto di conseguenza “calmare” i prezzi.
Infatti, prima della liberalizzazione tariffaria del 1994, sotto il regime dei cosiddetti “prezzi amministrati” gli assicurati pagavano in media 700.000 lire all’anno (circa 391 euro di oggi) per assicurare un’auto di media cilindrata fino a 1.800 cc. Dodici anni dopo, nel 2006, il costo medio della stessa polizza per un auto di fascia media era già lievitato a 868 euro, con rincaro del 122%, per passare poi a 1.250 euro nel 2013, con un aumento di 889 euro (+180 %). In altri Paesi UE come Francia, Spagna e Germania, gli aumenti non hanno invece superato la soglia dell’87 %.
I costi medi delle tariffe RC auto in Italia sono quindi più che triplicati in diciannove anni, passando da 391 euro del ‘94 a 1.250 euro nel 2013. Il caro rc auto, è  anch’esso responsabile dei quattro milioni di veicoli non assicurati, che restano un pericolo per l’incolumità propria e dei terzi trasportati e danneggiati, a cui spesso neanche spetta il risarcimento dal Fondo Vittime della Strada.